The Hidden “Peacockrying” – uno dei BIAS più pericolosi al mondo (per le tue vendite, ma soprattutto per te)

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Immerso nel mio quotidiano aggiornamento e studio, mi sono messo ad approfondire un BIAS tremendo.

Vedi, quando si studia la psicologia spesso tocchiamo concetti davvero tetri.

Alcuni di questi, a mio avviso, sarebbe meglio rimanessero sepolti in fondo al vaso di Pandora, possibilmente dimenticato nelle profondità di una cripta scavata a infiniti metri sotto terra (e protetta da trappole mortali, giusto per non farci mancare niente).

E invece no.

Ti piacerà sapere che esiste una ricerca molto intrigante condotta alla Stanford University dai dottori Han e Hirshleifer, intitolata “Self-Henancing Transmission Bias and Active Investing“.

Sono 57 pagine scritte in universitese che spiegano questo BIAS e i relativi effetti sul mercato degli investimenti.

Le persone tendono a condividere solo le transazioni andate a buon fine, dimenticandosi distrattamente degli errori e dei fallimenti.

Data questa tendenza, si ottiene un effetto particolare: tutti sono cintura rossa 64° dan di investimenti e nessuno prende mai gli schiaffi dalle oscillazioni.

In aggiunta, un altro punto della ricerca dice questo:

Più un investitore sembra avere successo, più gli altri tenderanno ad emularlo.

(non c’è da stupirsi visto l’authority BIAS.)

Di conseguenza, otterremo la situazione in cui sempre più persone investiranno. Maggiore il numero degli investitori, maggiori le probabilità che vengano persi soldi sul mercato azionario.

Perché dovrebbe interessarti?

Perché questa cosa non riguarda solo gli investimenti.

Cos'è il Self-Enhancing Transmission BIAS?

Tradotto in italiano come “Bias del Pavone”, è un BIAS cognitivo che spinge l’essere umano a condividere i lati positivi della sua vita piuttosto che quelli negativi.

Fino a qui tutto bene“, come diceva Marracash in una delle sue canzoni più popolari.

Solo che, come un pokémon nell’erba alta, “appare Problema Selvatico”!

Il problema è che in alcuni in dividui questo comportamento è più acuto.

Tendono a selezionare attivamente e ossessivamente cosa condividere e cosa no – finendo nei casi peggiori per alterare la realtà o mentire.

Ovviamente ci sono diversi tipi di omissioni con gravità più o meno elevata.

Un esempio?

Prendi il tuo profilo Facebook o Instagram.

Ora, va bene che le persone pubblichino solo le foto dove sono venuti meglio. Cioè. Ci sta, è ok.

Ma anche la mia eh. È un miracolo che sia venuto così bene in una foto. Non sono per nulla fotogenico.

In questo caso non stiamo parlando di Self-Enhancing Transmission Bias: non è un reato postare foto in cui siamo venuti meglio o le gioie che accadono nella nostra vita.

Quando però una persona si sente costretta da una “forza misteriosa” a nascondere ciò che non ritiene perfetto (perfezione data dai canoni della società in cui vive e dai suoi in funzione di essa, perché così funziona) sciorinando solo la crème de la crème della sua vita…

… lì troveremo “il pavone”.

Perché le persone si comportano così?

Partiamo da un importante presupposto: gran parte della colpa è del contesto in cui uno viene al mondo, cresce e vive tutti i giorni.

Non è un segreto: siamo spinti inconsciamente a condividere sui social la miglior versione di noi stessi – convinti di risultare poco interessanti agli occhi degli altri se non lo facciamo.

Quando questo atteggiamento si trasforma in ossessione, ti trovi davanti a persone che raccontano una vita che non è la loro.

A tal proposito, ho trovato un video molto triste che rende bene l’idea:

Parlare di quanto sei straordinario e mostrare quanto sia meravigliosa la tua vita pare un buon modo per elevare la tua immagine e migliorare la reputazione agli occhi degli altri.

Il problema è che la mattina allo specchio ti ci devi guardare in faccia.

Puoi nascondere tutto a tutti, ma difficilmente riuscirai a nasconderlo da te stesso.

Come ogni BIAS, ha i suoi contro… e i suoi pro!

Ecco come sfruttare il BIAS del Pavone per vendere di più e vivere meglio

La cosa meravigliosa dello studiare i BIAS e condividerli con te e gli altri imprenditori che ci leggono è che potenzialmente riesco a fare due cose interessanti:

  1. condivido la possibilità di riconoscere in te stesso alcuni comportamenti, magari mostrandoti qualcosa di cui non ti eri accordo e darti eventualmente “il la” per correggerlo o prendere decisioni più consapevoli;
  2. darti modo di usare questi grandi buchi neri della mente umana per entrare con arguzia all’interno del sistema decisionale dei tuoi potenziali clienti.
Per quanto riguarda il punto uno, non essendo uno psicologo, posso solo augurarmi un certo livello di buon senso e il tuo incessante desiderio di crescere costantemente – proprio come persona intendo, affari a parte.
 
Sul secondo punto, io e Andrea possiamo darti una mano a livello pratico.
 
Perché vedi, non c’è niente di nascosto.
 
Le informazioni alla base di Propagando (che unisce un copywriting elegante e non “urlato” alla potenza della neuropsicologia) sono alla mercé di tutti.
 
Ciò detto, per ottenere un certo tipo di risultato nel combinarli e usarli propriamente sono necessari anni di studio vero, pratica, e così tanto olio di gomito che ti servirà un frantoio.
 
Purtroppo però, dal canto nostro, non possiamo aiutare tutti.
 
Cioè, oggettivamente: siamo in due. È fisicamente impossibile per ora. In futuro magari avremo più persone al nostro fianco.
 
Ma dato che non si creano copywriter in gamba dall’oggi al domani, “in futuro” per te potrebbe essere svantaggioso.
 
Siamo ben felici di aiutare chi lo desidera ed essere genuinamente felici per chi ottiene il successo con le proprie forze – se lo abbiamo ispirato in qualche modo, ovviamente, la felicità raddoppia.
 
Questo per dire che una persona può far prima e accelerare i risultati del suo marketing insieme a noi, oppure decidere di farlo da solo.
 
Tra i tanti che proveranno la via in solitaria, ci sarà qualcuno che per un motivo o per un altro non ce la farà (come del resto succede in tutte le aree della vita).
 
Ho alcune parole da dedicare anche a loro.
 
Non preoccuparti.
 
Non preoccuparti se i risultati tarderanno ad arrivare…
 
… quando il successo sembrerà farti lo scherzetto dell’orizzonte che si allontana mentre cerchi di raggiungerlo…
 
… e anche quando non troverai il bandolo della matassa commettendo errori che ti costeranno vendite, reputazione e pace interiore…
 
potrai mostrare una ruota che non è la tua.
 
Esibisci una ruota fittizzia, quella del pavone che avresti voluto essere.
 
Ti basterà nascondere la lacrima stanca che si tufferà dai tuoi occhi quando ti renderai conto che hai dato vita all’esistenza professionale che vorresti, ma per la quale hai preferito strappare il biglietto che ti sto offrendo.
 
(e credimi, per esperienza personale passata: scenderà.)
 
Se invece vuoi usare quel biglietto ed essere contento e soddisfatto del tuo marketing il prima possibile, sappi che puoi riscattarlo!

Ti basterà compilare il modulo contatti che trovi qui e prenotare una call gratuita.

Sarò ben felice di timbrarlo e partire insieme a te verso un nuovo viaggio.

A presto!