Come Zerocalcare: annamo a piglià i clienti?

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No, non ho nessuna intenzione di tradire la migliore regione d’Italia con balzani tentativi di imitazioni di accenti stranieri. Tuttavia, l’influenza di amici della Città Eterna e la più bella Stand Up comedian come moglie (finalmente posso chiamarla così!) mi hanno dato una certa ispirazione per scrivere queste righe.

Hai presente quella sensazione di quando guardi un film o una serie tv, e il protagonista in due frasi, riesce a spiegare il suo stato d’animo nei confronti di tutto il mondo che lo circonda?

Tu ti fermi e dici: “Ma sta parlando di me?!” 

In poche parole è riuscito a esprimere le tue stesse sensazioni e ti sembra impossibile che un’altra persona, così lontana da te, possa avere il tuo stesso identico approccio a pensieri così pesanti e intimi.

Non so te, ma a me questa cosa è successa con il buon Zerocalcare e le sue due serie Netflix.

Ritrovarmi così tanto collegato al pensiero di una persona che nemmeno conosco (e non supporto attivamente, non sono mai stato suo fan) mi ha fatto riflettere.

Si potrebbe pensare: “Vabbè, ma è una coincidenza…”

Io mi ci sono ritrovato perché potrei essere abbastanza simile caratterialmente al sig. Calcare.

Però poi, confrontandomi con alcuni amici, e soprattutto vedendo le storie Instagram piene della Coscienza/Armadillo/Mastandrea, ho capito che c’era qualcosa di molto più grande di una coincidenza.

Non è possibile che io, mente sopraffina e sicuramente sopra la media (secondo il mio umilissimo parere assolutamente non di parte), abbia gli stessi pensieri riflessivi di alcuni comuni mortali che si esprimono a versi e hanno un vocabolario più scarso di Secco.

O sì?

Se Strappare Lungo i Bordi prima e Questo mondo non mi renderà cattivo poi, hanno preso l’attenzione di così tante persone diverse fra di loro, posso anch’io usare questa “cosa” a mio favore nel copy? 

Può il mio copy far sentir davvero così coinvolto un target allo stesso modo in cui io mi sono ritrovato nei pensieri di Michele Rech da Rebibbia?

La risposta è sì! (Daje!)

Nonostante le differenze culturali e individuali influenzino la nostra prospettiva e il nostro modo di vedere il mondo, esistono aspetti umani comuni che ci uniscono e che ci permettono di trovare punti di incontro e comprensione reciproca.

Questo strano senso di coinvolgimento e connessione fra diversissime esperienze di vita si chiama Sincronicità.

La sincronicità è stata introdotta per la prima volta dallo psicologo svizzero Carl Gustav Jung nel provare a descrivere quegli eventi formati da coincidenze significative che non possono essere spiegate in termini di relazioni causali. 

Come sostiene Jung, la sincronicità rappresenta un collegamento significativo tra eventi esterni e stati interiori della psiche, senza un’ovvia connessione di causa-effetto.

Praticamente una connessione vera e propria fra individui che va oltre la casualità.

Così in psicologia, così nella periferia fumettata di Roma, così nel marketing.

Cosa fare per guadagnarti quel “Ma sta parlando di me?!” da parte dei tuoi futuri clienti?

Un’analisi precisa del target è il primo passo per riuscire ad entrarci completamente in sintonia e intrometterti nel suo processo decisionale.

In quanto vero e proprio bersaglio, devi mirare al tuo target con tre colpi ben assestati per comprendere in modo approfondito il tuo pubblico di riferimento.

1. L’analisi anagrafica

Età, sesso, titolo di studio…

Praticamente la carta d’identità.

Con questi dati saprai in che modo approcciarti a loro.

Per esempio, se il tuo target è formato principalmente da persone anziane, i tuoi contenuti dovranno essere essenzialmente più fruibili, chiari, e ben leggibili.

Se invece, punti su un pubblico più giovane, ti direi di evitare i gattini, ecco…

Anzi, fai una cosa, evitali sempre i gattini.

2. L’analisi sociale

La provenienza sociale, il titolo di studio, che lavoro fa, la sua fascia di reddito…

Analizzando le persone con le quali ti stai interfacciando, capirai chi può permettersi il tuo prodotto e chi non ne ha bisogno.

3. L’analisi psicologica

Questa include fattori come le motivazioni, le esigenze, gli atteggiamenti e le percezioni dei consumatori.

Il tuo target sta già cercando una soluzione ai suoi problemi?

Se sì, in che modo?

Magari ha già provato prodotti simili che hanno deluso le sue aspettative, oppure sei consapevole che i tuoi concorrenti gli hanno sempre fornito informazioni generali sbagliate…

Queste sono tutte leve da azionare all’interno del suo meccanismo decisionale per far capire al tuo potenziale cliente che la soluzione ai suoi mali sei tu e soltanto tu.

Combinando l’analisi anagrafica, sociale e psicologica, otterrai una visione più completa del tuo target di riferimento. 

Questo ti permetterà di sviluppare strategie di marketing più mirate e personalizzate, adattando i tuoi messaggi, i canali di comunicazione e le tattiche di vendita per soddisfare al meglio le esigenze e le preferenze.

I consumatori possono essere portati a pensare di trovarsi, per astrusissima coincidenza astrale, davanti ad un prodotto del quale stranamente in quel momento avevano bisogno.

In poche parole, cerchi di creare connessioni e associazioni significative tra il marchio e il consumatore. 

Come puoi far credere a una persona che quello che scrivi e vendi sia apposta per lei?

Ti presento l’effetto Barnum.

P. T. Barnum, un impresario del celebre circo americano, era solito dire che i suoi spettacoli avevano tanto successo perché in essi si poteva trovare “qualcosa per ciascuno”.

I numeri erano talmente vari che tutti trovavano qualcosa di loro gusto.

Con l’effetto Barnum, ogni individuo tende a immedesimarsi in dei profili che crede a lui riferiti. 

Senza minimamente accorgersi che quel profilo sia talmente vago e generico da adattarsi a un numero molto ampio di persone, lo riterrà automaticamente preciso e accurato per sé.

La dimostrazione di questo fenomeno si deve a Bertram R. Forer, che nel 1948 consegnò un test di personalità ai suoi allievi, al termine del quale fornì a ciascuno di loro un’analisi della personalità quale risultato del test effettuato.

Forer consegnò ad ogni studente una busta contenente un profilo caratteriale in tredici punti, chiedendo di esprimere con un punteggio da 0 a 5, quanto buona fosse la descrizione.

Il risultato fu quello che il professore si aspettava: il punteggio medio risultò essere 4.2.

Forer però,  aveva imbrogliato a fin di bene, i suoi studenti.

I profili caratteristici “personalizzati” erano tutti uguali!

Forer, proprio come Barnum, aveva messo nel testo consegnato agli “qualcosa per ciascuno”: un po’ di tutto in modo che chiunque trovasse qualcosa che si adattasse al proprio carattere.

E tu, con il tuo copy, a questo devi puntare.

Se le persone, alla vista dei tuoi contenuti, riusciranno a sentirsi coinvolte tanto quanto gli studenti di Forer, avrai in scacco le loro decisioni.

Quando un copywriter crea un testo persuasivo, cerca di comprendere i desideri, le aspirazioni e le preoccupazioni dell’intero pubblico di riferimento.

In questo processo, puoi cercare di individuare i punti di sincronicità, come idee, valori o esperienze condivise, che possano creare empatia e una connessione più profonda con il potenziale cliente.


Senza una strategia a monte ben delineata, tutto quello che hai investito per promuoverti rischia di andare in fumo.

Prima di dar via a una qualsiasi campagna marketing, devi PER FORZA aver consapevolezza del motivo per cui la tua strategia è impostata in quel preciso modo.

Come abbiamo detto, devi individuare precisamente il target al quale vuoi rivolgerti e il tuo copy deve essere come una lunga linea tratteggiata per il tuo potenziale cliente.

A lui basterà strappare lungo i bordi, pian piano, e tutto prenderà la forma che deve avere

semicit.

Se per capire come costruire questo percorso, vuoi affidarti a chi da anni si dedica esattamente a lavorare applicando questo principio, e i tanti altri che trovi dettagliatamente approfonditi nel blog, sei nel posto giusto.

Da anni, noi di Propagando ci dedichiamo esclusivamente a produrre testi scritti in base ai meccanismi psicologici che regolano il processo decisionale dei tuoi clienti.

Così come Zerocalcare disegna nelle sue vignette, noi utilizziamo le parole per svolgere questi compiti.

Tu potrai metterti comodo, come se fossi sul divano davanti a una serie, per godere dei risultati che arriveranno.

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