Ricordo bene il giorno in cui Francesca (che ci tiene a farti sapere di essere una futura moglie straordinaria) è tornata a casa con tre vassoi di dolci e una copia dell’ultimo libro del Maestro Iginio Massari, firmato con tanto di dedica dal Maestro in persona.
Io, ovviamente mega felice e in botta di zuccheri, ad una certa mi sono chiesto “ma perché il buon Iginio è così famoso?“
Oggi, sentire il cognome Massari in pasticceria è come parlare di Cristiano Ronaldo nel calcio.
Il re del dolci è davvero il numero uno nel suo campo.
Attenzione però. Non sto dicendo che i suoi dolci siano i più buoni del mondo.
Sto dicendo che è uno dei pochi che potrebbe davvero bullarsi di essere il “leader del suo settore”.
E nonostante tutto non lo fa, perché chi sa di essere già il N°1, non ha bisogno di autoproclamarsi tale.
È sicuramente il pasticcere più conosciuto al grande pubblico e non serve essere un fan dell’alta gastronomia per conoscerlo.
Ma quella che dovrebbe interessarti, è la risposta a questa domanda.
Perché Massari è “il Maestro”, ma Giuseppe Amato non sai nemmeno chi sia?
Già, chi è Giuseppe Amato?
È il pastry chef del ristorante tre stelle Michelin La Pergola dell’Hotel Cavalieri Hilton di Roma. Quello di Heinz Beck, per capirci.
Molto probabilmente però non sai che è anche colui che detiene il titolo di miglior pasticcere del mondo.
A dicembre infatti, l’Association des Grandes Tables du Monde, gli ha consegnato il premio come Meilleur Patissier 2021.
La differenza con il Maestro Iginio non è sul piano “qualitativo”, ma su quello imprenditoriale.
Grazie anche a sua figlia Debora, Massari negli ultimi 10 anni ha messo su una vera e propria media company.
Ha scritto la bellezza di 30 libri.
È comparso o ha condotto più di 15 programmi televisivi.
YouTube è pieno delle sue videoricette.
È stato ospite in non so più quanti programmi di cucina.
La sua produzione di contenuti ha fatto sì che la sua autorità travalicasse i confini del piccolo mondo dell’alta pasticceria, arrivando ai media e di conseguenza al grande pubblico, e a te.
La differenza tra Massari e Amato è che il primo è un imprenditore, l’altro uno straordinario artigiano. Il migliore al mondo. Ma pur sempre un artigiano, che lavora nella sua bottega e “si limita” ad offrire un prodotto straordinario.
Ovviamente non mi arrogo il diritto di giudicare le scelte e gli obiettivi professionali di nessuno, ma questo confronto mi serve per farti capire un concetto fondamentale per il tuo successo imprenditoriale.
Non basta essere i migliori. Non basta fornire il miglior prodotto o il miglior servizio. Non basta aver progettato la miglior customer experience.
Devi riuscire a raccontare tutto questo.
Devi saper arrivare al tuo pubblico prima che lui arrivi al tuo prodotto.
Devi essere in grado di produrre un fiume continuo di contenuti e materiali di marketing atti non solo a vendere (cosa banalmente necessaria), ma a confermare e consolidare il tuo posizionamento.
Essere i migliori non serve a (quasi) niente, se per scoprirlo devo prima pagare.
I tuoi clienti devono essere contenti di strisciare la carta perché si sono resi conto che puoi offrirgli il prodotto migliore per loro PRIMA di averlo provato. Non DOPO.
Quel DOPO potrebbe non arrivare mai, se i tuoi concorrenti te li portano via PRIMA.
Dei motivi per cui, da imprenditore, dovresti scrivere un libro ho già ampiamente parlato nel blog (il mio ultimo articolo a proposito lo trovi QUI).
Questa volta voglio dedicare qualche parola ai vantaggi che dà leggere. In generale.
Considerando che non sto lavorando a favore di una campagna di promozione della cultura, ti invito a concentrarti sulle prossime righe usando un’ottica imprenditoriale, cioè pensando che questi saranno gli effetti su un tuo cliente nel momento in cui avrà tra le mani il tuo, di libro.
Cosa succede al tuo corpo quando leggi un libro?
Quali sono gli effetti della lettura dopo dieci minuti? E dopo un’ora? E dopo dieci anni?
Non so se ti è mai capitato di essere assorbito così tanto da un libro, da dimenticarti di mangiare o… dormire.
Bene, a molti succede.
L’Università della Virginia ha dato una risposta scientifica a questa domanda: come racconta il sito Ebookfreindly.com, la ricerca dell’università americana analizza gli effetti neurologici e cognitivi della lettura di libri o ebook in un arco di tempo che va dai 10 minuti ad anni dopo che si è letto il libro.
Infine ha riassunto il tutto così.
Dopo 10 minuti:
Stimolazione istantanea del sistema sensoriale: tatto, vista e olfatto sono colpiti da un impulso come quello di nuovo inizio. A livello intellettivo si ha un sorta di eccitazione per la novità dell’esperienza, un lieve senso di disorientamento, una certa resistenza alle nuove idee e un generale aumento dell’attività celebrale.
Dopo 30 minuti:
Gli effetti aumentano e si può arrivare a sperimentare allucinazioni uditive o visive: il lettore viene “letteralmente” trasportato in un altro mondo e in un altro tempo. Inizia anche un rapporto fisico con il libro: si piegano gli angoli delle pagine per farne dei segnalibri, si sottolineano alcune frasi, si scrivono note a margine.
Dopo 60 minuti:
L’immersione nel libro è totale. Il lettore può provare sensazioni opposte, dalla risata al dolore. Spesso, chi legge narrativa, prova una sorta di connessione emotiva con i personaggi e gli eventi del libro, mentre il “mondo reale” tende a scomparire. Il lettore è completamente sopraffatto e può succedere che interrompa la lettura e si metta a fissare il vuoto. Si pensa che questo sia un effetto collaterale, insieme all’esposizione a fatti e idee completamente nuovi e una più profonda conoscenza della condizione umana: questo di chiama “imparare”.
Dopo più di 60 minuti:
Il libro adesso ha assorbito completamente il lettore, che se ne distacca mal volentieri. Il bisogno del lettore di continuare a leggere la storia è ora così forte che è incapace di interromperla, anche per bisogni primari come mangiare o dormire.
Dopo giorni, settimane, mesi:
La durata dipende dalle abitudini del lettore e dalla lunghezza del libro, ma a questo punto il libro è finito. Questo provoca un senso di intensa malinconia nel lettore. Alcuni rileggeranno il libro una seconda o una terza volta nel tentativo di riprovare il sentimento che hanno provato la prima volta.
Dopo anni:
Gli effetti del libro sono ancora visibili. Molti sono diventati lettori abituali e hanno incrementato le loro conoscenze, entrando in un ciclo di apprendimento che dura tutta la vita.
Lo studio è chiaramente riferito a libri di narrativa e potresti pensare “Se, lallero. Ma nel mio caso è impossibile tenere un lettore così agganciato. Io non posso mica mettermi a raccontare storie“.
Invece dovresti.
Il libro che scriverai per i tuoi clienti potrebbe legare il tuo lettore alle sue pagine addirittura meglio di un romanzo.
Come? Ne ho parlato nel dettaglio QUI.
Hai però un problema:
se sei sepolto tutto il giorno in azienda, concentrato sul dare il meglio al tuo cliente in fase di erogazione, dove lo trovi il tempo di produrre tutti i materiali di marketing di cui hai bisogno?
Credi davvero che Massari si sia messo lì, ogni sera, dopo ore passate in pasticceria, a scrivere di suo pugno la bellezza di 30 libri, uno dopo l’altro?
Ovviamente no.
Si è rivolto a qualcuno che l’ha fatto per lui.
Ed è la stessa cosa che dovresti fare anche tu, se non vuoi rischiare di essere “il migliore che nessuno conosce”.
Un libro che ti aiuta a vendere si deve muovere sull’equilibrio sottile tra vendita e divulgazione.
Non può essere un lungo pitch di vendita, ma neanche un romanzo che non arriva mai al punto.
Ora, se stai valutando di affidare ai copywriter di Propagando la stesura del tuo libro, ne sono onorato. Davvero.
Ritengo che per un copywriter un libro sia l’incarico più complesso da pensare, strutturare, progettare, completare e revisionare.
Per questo, prima di accettare un lavoro così impegnativo, voglio che valutiamo insieme che abbia veramente senso per te scrivere un libro in questo momento.